

Ursula Von der Leyen e i tecnocrati europei avanzano proposte e prendono sistematicamente decisioni opposte a quanto deliberato dal Parlamento Europeo, fatto dai rappresentanti democraticamente eletti ed organizzati in partiti. Anche la posizione degli Stati membri viene ignorata, inascoltata, contraddetta. I Commissari non hanno conoscenza delle scelte che riguardano le loro materie di competenza…

Ursula Von Der Leyen e i tecnocrati europei avallano politiche che puntano a demolire il sistema del cibo europeo a favore di cibi importati da altre zone del mondo con meno controlli. Nessuno limita il dilagare di malattie non trasmissibili, come obesità e diabete, legate al consumo di cibi ultraformulati.

Ursula Von Der Leyen e i tecnocrati europei puntano a distruggere la produzione agricola del nostro continente, caricando di burocrazia le imprese agricole e gli allevamenti fino a farli chiudere. Qualcuno a Bruxelles pensa che il riarmo e la guerra la debbano pagare i contadini e le famiglie. Per questo vogliono tagliare i fondi per l’agricoltura (PAC) e far diventare l’Europa ancora più fragile e insicura. Ma noi non molleremo e avvisiamo: contro i contadini non si governa!

Ursula Von Der Leyen e i tecnocrati europei promuovono accordi di libero scambio con aree del mondo dove non vengono rispettati gli stessi standard qualitativi, ambientali e di sicurezza sul lavoro che gli agricoltori italiani ed europei rispettano ogni giorno. Dobbiamo dire BASTA! Serve reciprocità: le regole imposte a noi devono valere su tutti i prodotti importati. E alle frontiere dobbiamo fare veri controlli sul 100% delle merci in arrivo.

Ursula Von Der Leyen e i tecnocrati europei stanno trasformando i parlamentari europei in semplici passacarte delle decisioni prese nella Commissione, a stanze ristrette. Il Parlamento viene sistematicamente ignorato, umiliato. Il voto dei parlamentari è come se non esistesse…un’azione totalmente opposta a quanto sancito dai Trattati che hanno riscritto gli equilibri di potere nell’Unione europea. Non si può spegnere la voce del Parlamento!
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